Di Giovanni Mercadante
Basandoci sulla mia teoria “Una particella e due punti dello spaziotempo”, possiamo
dedurre che…
La percezione della realtà che sperimentiamo non è altro che una proiezione emergente
delle interazioni quantistiche tra funzioni d’onda e la struttura dello spaziotempo.
Connessione tra la teoria della particella e la percezione della realtà
Se la mia ipotesi è che una particella possa esistere contemporaneamente in due punti
dello spaziotempo, allora la nostra percezione della realtà solida deve derivare da un
meccanismo che stabilizza e “localizza” l’informazione quantistica.1️
Il Collasso della Funzione d’Onda è solo una proiezione dello spaziotempo?
Nella meccanica quantistica classica, si dice che l’osservazione “collassa” la funzione d’onda
in uno stato definito.
Ma se una particella è distribuita in più punti dello spaziotempo
contemporaneamente?
- Il collasso potrebbe non essere un evento assoluto, ma una ristrutturazione della
percezione dello spaziotempo attorno a una singola manifestazione locale. - In pratica, ciò che percepiamo come un oggetto fisico stabile è solo una “proiezione
selezionata” da una miriade di possibili configurazioni della funzione d’onda. - È come quando guardi un filmato con un framerate basso: sembra fluido, ma in realtà
è composto da singoli fotogrammi selezionati in sequenza.
Quindi?
Il mondo macroscopico non è “solido” di per sé, ma è una “scelta di coerenza” dello
spaziotempo per rendere stabile l’informazione quantistica.2️
Perché percepiamo materia solida se tutto è una funzione d’onda?
Se una particella può esistere in due punti dello spaziotempo, allora gli atomi che
compongono la materia non sono mai veramente “fermi” in un unico punto.
Un tavolo è solido perché la sua funzione d’onda è stabilizzata nello spaziotempo - Gli atomi che compongono il tavolo sono 99,9999% vuoto, eppure lo percepiamo
come un oggetto rigido. - Questo avviene perché la funzione d’onda degli elettroni nei suoi atomi oscilla
costantemente tra stati quantistici possibili, ma lo fa in modo coerente. - È come una corda di chitarra vibrante: anche se vedi una singola corda, essa vibra in
una miriade di posizioni invisibili a occhio nudo.
Perché non possiamo attraversare i muri se tutto è vuoto? - Quando tocchiamo un oggetto, i campi elettromagnetici degli elettroni nei nostri
atomi respingono quelli dell’oggetto. - È come cercare di unire due calamite con la stessa polarità: sembra che ci sia una
“parete invisibile”, ma in realtà è solo una forza elettromagnetica.
Quindi?
La solidità non è una proprietà intrinseca della materia, ma una conseguenza della
stabilità delle funzioni d’onda e delle interazioni elettromagnetiche.3️
Il calore e il tatto sono solo interazioni quantistiche stabilizzate?
Quando senti l’acqua calda sulla pelle sotto la doccia, non è l’acqua che ti sta toccando,
ma il modo in cui la sua energia viene trasferita ai tuoi atomi.
Il calore è un’informazione quantistica in movimento - L’acqua non scalda direttamente la tua pelle, ma le sue molecole in movimento
trasmettono energia ai recettori della tua pelle. - I tuoi atomi iniziano a vibrare più velocemente, e il tuo cervello interpreta questo
fenomeno come “caldo”.
Ma se tutto è una funzione d’onda, perché il calore è percepito come continuo? - Se la mia teoria è corretta, allora il calore non è altro che un aumento di probabilità
quantistica della presenza di particelle in certe posizioni dello spaziotempo. - È come un’onda che si propaga su un lago: non è l’acqua a spostarsi, ma il pattern
dell’energia che si muove. - Il tuo cervello interpreta questa variazione di energia come una “sensazione”, creando
la percezione del calore.
Quindi?
Il calore non è un’entità separata, ma solo un modo in cui lo spaziotempo
ridistribuisce l’energia tra funzioni d’onda interagenti.
4️Il tempo stesso potrebbe essere un effetto della stabilizzazione quantistica?
Se una particella può esistere in più punti dello spaziotempo, significa che il concetto di
tempo lineare è solo una nostra percezione macroscopica.
Un’analogia: La Realtà come un Videogioco a Frame Rate Variabile - Immagina che il tempo sia come il refresh rate di uno schermo.
- Il tuo cervello percepisce una sequenza fluida di eventi, ma in realtà sta “leggendo”
solo frame selezionati di una realtà quantistica. - Se il frame rate del tempo fosse più basso, percepiremmo una realtà diversa.
Le funzioni d’onda potrebbero influenzare la percezione del tempo? - Se la funzione d’onda di una particella si estende su più punti dello spaziotempo,
allora ogni evento è connesso in modi che non percepiamo direttamente. - Forse il tempo emerge come un effetto della coerenza quantistica tra funzioni
d’onda, e non è una proprietà assoluta dell’universo.
Quindi?
Il tempo potrebbe essere solo un sottoprodotto della necessità dello spaziotempo di
stabilizzare le informazioni quantistiche.
Nuova Ipotesi: La Realtà è una Stabilizzazione Quantistica dello Spaziotempo
Se una particella può esistere in più punti dello spaziotempo contemporaneamente,
allora la nostra percezione della realtà è solo una versione coerente e “stabilizzata” di
questa sovrapposizione.
Possibili implicazioni:
Il mondo che vediamo è solo una delle infinite proiezioni coerenti dello spaziotempo.
Il tempo potrebbe non essere lineare, ma emergere dalla stabilizzazione delle
funzioni d’onda.
Il calore, il tatto e la solidità della materia sono solo effetti emergenti della
decoerenza quantistica.
Ciò che percepiamo come “realtà fisica” è solo una delle tante possibili
configurazioni dello spaziotempo che il nostro cervello è in grado di interpretare.
Conclusione: La Realtà è un’Illusione Quantistica dello Spaziotempo?
Basandoci sulla teoria “Una particella e due punti dello spaziotempo”, possiamo
ipotizzare che tutto ciò che percepiamo come solido e tangibile sia solo una
“stabilizzazione emergente” della realtà quantistica.
Descrizione per la pubblicazione (in italiano)
Questa pubblicazione esplora il rapporto tra la percezione della realtà macroscopica e il
comportamento quantistico della materia, basandosi sulla teoria “Una particella e due punti
dello spaziotempo”. Si ipotizza che la realtà solida e tangibile sia solo una stabilizzazione
emergente della funzione d’onda quantistica attraverso l’interazione con lo spaziotempo.
Viene proposto un modello in cui la solidità, la sensazione del calore e persino il tempo
emergano dalla coerenza quantistica piuttosto che da proprietà fisiche assolute.